"...Io appartengo al guerriero in cui la vecchia Via si è unita a quella nuova..."

martedì 13 marzo 2012

Work In Progress

CARI AMICI,

STO AGGIORNANDO IL MIO BLOG AD UNA NUOVA PIATTAFORMA WEB.
CON LA GRINTA DI SEMPRE.

GIGI.

martedì 24 gennaio 2012

"SFIGATO CHI NON SI LAUREA A 28 ANNI": PARLA COSI' CHI HA ALLE SPALLE IL PAPA', IL PARTITO O LA LOBBY E NON HA MAI SUDATO PER RAGGIUNGERE UN TRAGUARDO!

Io ho interrotto più volte la mia vita universitaria, sempre per lavorare.
Mi hanno insegnato ad essere indipendente fin da quando avevo 14 anni. Quindi, sicuramente sbagliando dal punto di vista del vice ministro del lavoro e delle politiche sociali Michel Martone e di chi la pensa come lui, mi sono rimboccato fin da subito le maniche e mi sono dato da fare.
Poi ho fatto, a differenza di tanti che lo hanno evitato perchè "figli di", il servizio militare. E vi garantisco che mi ha formato tanto e se oggi sono l'uomo che sono lo devo anche all'Arma dei Carabinieri.

Successivamente, ho inseguito il sogno di lavorare a tempo indeterminato in una redazione sacrificando gli esami in nome del "sogno". Ma, si sa, dal sogno ci si risveglia prima o poi e, sovente, il risveglio non è dei più gratificanti. Anche in quella circostanza, infatti, mi sono accorto che per fare il redattore a tempo indeterminato o sei un "figlio di" papà, partito, lobby e chi più ne ha più ne metta o sei capace di essere lo zerbino del direttore e del capo redattore, col rischio che dopo anni che ti calpestano comunque arrivi il "figlio di" che deve entrare al posto tuo perchè, mentre tu ti smazzavi ed inmparavi veramente il mestiere, lui aveva fatto grazie al papà, al partito, alla lobby o a chissà cosa'altro il master al Sole 24 ore, alla Luiss, alla Bocconi o in qualche altra Business School riservate a chi può permettersele e quindi era più preparato di te!

Detto ciò, senza mai aver abbassato la testa dinanzi a nessuno, nè in redazione nè altrove, sono finito solo grazie alle mie capacità in un call center, Almaviva Contact ex Cos ex Cos.Med, dove bestemmiano ancora oggi il manager che nel 2000 mi offrì il contratto a tempo indeterminato - uno degli ultimi a 8 ore nel mondo delle Telecomunicazioni - perchè da allora, grazie soltanto alle mie capacità, sono diventato un leader sindacale e, proclami a parte, il vero sindacato lo fanno quelli come me ogni giorno in trincea nei call center e anche altrove a gestire i guai che i "geni" usciti dalle Scuole di Alta formazione note al vice ministro e a quelli come lui fanno tutti i giorni per poi uscirsene con la solita scusa della crisi e dei mercati in contrazione. E anche nel sindacato - ambiente nel quale mi ci ritrovo nonostante tutto, al punto da sostenere che è "l'unico parrtito del quale da 10 anni mantengo costantemente la tesssera" - vige tristemente la regola del "figlio di"...anche se qui la categoria dei "figli di" assume anche altro tipo di connotazioni, derivando i "figli di" del sindacato da filiazione materna per così dire "da strada". A buon intenditor, poche parole!

Giusto per inciso, mi sono laureato nel 2010 lavorando e rappresentando quotidianamente i lavoratori mentre mia moglie - anch'essa laureata anche se da molto tempo prima di me, anch'essa dipendete di Almaviva e anch'essa con "due palle così" visto che ha rinunciato a fare l'avvocato per inseguire il suo sogno di fare la manager pur non riuscendoci per le ragioni sopra descritte - aspettava in quei mesi nostra figlia Carol, che è poi nata a marzo del 2011.

Io non mi sento affatto uno "sfigato" per il fatto di esseremi laureato a 37 anni suonati!
Nè sfigata è mia moglie che ha rinunciato a fare una professione sicuramente importante come quella legale per provare a fare la carriera aziendale. Non le è andata bene, certo, ma non è stata "pragmatica" come invita ad essere il vice ministro e non per questo è da condannare o considerare in negativo. Anzi, ci ha provato e ha dimostrato di avere coraggio.

Quello stesso coraggio che manca ai nostri "capitani di industria" che vengono fuori dalle scuole di alta formazione tanto care al vive ministro che da una di quelle scuole proviene. Anche perchè non ci vuole coraggio a mandare in mobilità migliaia di lavoratori per essere "pragmatici", atteggiamento caramente descritto dal vice ministro. Ci vuole tanto coraggio e capacità invece a non licenziare e a tenere in piedi le imprese, nonostante la crisi.
Così come non serve coraggio a dire che l'art. 18 va abolito e che occorre maggiore flessibilità. Ci vuole invece coraggio e "coglioni" a dire alle imprese e alle banche che il lavoro è un diritto e non si tocca e che i governi, per essere autorevoli e responsabili, possono anche chiedere sacrifici ma devono, nel contempo, proporre soluzioni coraggiose e concrete e non riproporre idee scontate e banali come l'abolizione dell'art. 18 che non cambierebbero nei fatti nulla, se non nel concedere alle imprese il privilegio di buttare per la strada migliaia di giovani e lavoratori che si aggiungerebbero a quelli che già sono per strada.

Di questi "giovanotti", che si riempiono la bocca di proclami ma che non si sono sudati mai nulla nella loro esistenza, sulla amia strada ne incontro tanti, quotidianamente. E non mi piace per niente il mondo che hanno in mente!

In conclusione, suggerisco ai giovani di oggi di non perdere tempo all'Università perchè altrimenti serve a poco o a niente. Anche se in questo paese sgangherato una laurea che valga veramente la devi pagare fior di quattrini e non tutti, cari amici, hanno le possibilità dei "figli di" per pagarsi corsi da migliaia di euro all'anno alla Luiss, alla Bocconi o da qualche altra parte dove si sfornano talenti, certo, ma nella maggior parte dei casi senza anima, senza grinta e senza palle e con il papà, il partito o la lobby alle spalle a garantirgli l'apertura di ogni porta e la copertura economica per ogni loro progetto!

Con la Grinta di Sempre,

Gigi Mercogliano

martedì 17 gennaio 2012

Notte di roghi a Napoli - quartiere Soccavo - area Flegrea

Notte di roghi a Soccavo. Ma i vigili urbani sono troppo impegnati a presidiare le ztl del centro storico per pianificare pattugliamenti alla ricerca di chi sversa rifiuti ovunque e, non soddisfatto, poi gli da pure fuoco. Il tutto senza che i giornalisti di strada, troppo indaffarati a "scovare" le auto blu di De Magistris in sosta vietata, scrivano una sola riga su questo fenomeno che dura ormai da sempre. La Regione, che ve lo dico a fare, di tutto questo se ne fotte perché al Comune non ci sta la destra. E il risultato e' che in questa città l'aria e' sempre più putrida e i cittadini devono vivere barricati in casa sperando che l'aria tossica piena di diossina e veleni non penetri lo stesso all'interno degli appartamenti. Come e' bella la mia città, come e' bello vivere a Napoli!

lunedì 14 novembre 2011

EDENLANDIA E ZOO DI NAPOLI: LA MOBILITAZIONE UNITARIA DI SINDACATI E LAVORATORI PER SCONGIURARE LA CHIUSURA!

Oggi dinanzi a Palazzo San Giacomo - sede dell'amministrazione comunale di Napoli - si sono riuniti in presidio i lavoratori di Edenlandia e del Giardino Zoologico di Napoli.
Nel corso della manifestazione una delegazione sindacale è stata ricevuta dall'Assessore al Lavoro del Comune Dr. Marco Esposito.


Marco Esposito, Assessore al Lavoro del Comune di Napoli

Ho avuto l'onore e l'onere di guidare la delegazione visto che la Uilcom Campania è l'Organizzazione più rappresentativa all'interno dello storico parco di Fuorigrotta.
Il destino dei lavoratori e dell'indotto, oltre che delle loro famiglie e ovviamente - per quel che attiene allo Zoo - degli animali è legato ad un filo: il tutto verrà deciso nell'incontro che ad horas l'Assessore Esposito ha preso l'impegno di organizzare con il commissario fallimentare nominato dal Tribunale di Napoli per decidere a quali strumenti legislativi di sostegno al reddito ed all'impresa attingere in tempi rapidissimi, prima che il Giudice fallimentare sospenda definitivamente l'esercizio provvisorio e conduca l'intera procedura fallimentare al suo epilogo più negativo, con la messa in liquidazione di tutto quanto oggi rappresentano ancora Edenlandia e Zoo di Napoli.

Al termine dell'incontro con l'Assessore a nome unitario ho rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa che troverete al link qui di seguito.


Con la Grinta di Sempre,


Gigi Mercogliano
 
http://www.lunaset.it/portale_web/lib/portale.aspx?video=1729
 


La piantina del progetto del Parco dei divertimenti di Edenlandia nelle intenzioni
mai realizzate delle varie amministrazioni comunali succedutesi nel corso degli ultimi vent'anni


giovedì 10 novembre 2011

Grazie per il vostro sostegno, noi non molleremo!




Ciao a tutti,


è tardi, siamo tutti molto stanchi e molti di voi hanno da poco terminato l'ennesima giornata di lavoro in cuffia. Per questo, non vi ruberò molto tempo.

Avverto però il bisogno di ringraziare ciscuno di voi per il sostegno che avete dato alla nostra lista: 45 voti - a soli 5 voti di distanza dalla lista arrivata seconda e soltanto 13 dalla prima - sono per noi un risultato incredibile contro ogni più rosea previsione. Per questo vi rivolgo il mio più sincero ringraziamento.

La Uilcom non partiva certo favorita in queste elezioni. Meno di due mesi fa le nostre due ormai ex Rsu si dimettavano e molti lavoratori decidevano di revocarsi dal nostro sindacato. A questo si è aggiunta una situazione di disagio che i lavoratori di Assist hanno vissuto e patito nel corso degli anni che, almento fino a poco tempo fa, pareva potesse penalizzare anche l'altra Organizzazione che insieme alla nostra aveva Rsu elette, in favore della novità che era rappresentata dall'organizzazione che invece si candidava per la prima volta alle elezioni per il rinnovo delle Rsu.

La vicenda delle dimissioni delle nostre Rsu, di fatto, ha focalizzato un'attenzione negativa sulla Uilcom e, paradossalmente, a beneficiare di tutta questa confusione è stata priprio la lista che nessuno pensava potesse essere premiata dalle urne.

Ma, come si suol dire, il verdetto delle urne è stato emesso e i lavortori di Assist hanno scelto. E i fatti, dei quali non possiamo che prendere atto, dicono che la Uilcom per i prossimi tre anni non avrà Rsu nella vostra azienda.

Ma dalle urne è venuta fuori anche un'altra sentenza: su 172 aventi diritto, ben 153 sono stati i lavoratori che hanno preso parte al voto e, tra questi, 45 hanno votato Uilcom, premiando peraltro la nostra Luisa Tarantino con ben 28 preferenze che le consentono di potersi fregiare del risultato di candidata più votata tra tutte le liste in campo!

Non mi sento di aggiungere tante altre parole. Ma una cosa voglio chiarire a tutti voi, a tutti i lavoratori di Assist, alle altre Organizzazioni sindacali, alle Rsu ed all'azienda: la Uilcom ha riscosso il consenso di 45 lavoratori ai quali oggi è negata, per colpa di un regolamento elettorale vecchio di oltre vent'anni, la possibilità di vedere la propria sigla con rappresentanti eletti.

A questi lavoratori noi della Uilcom non possiamo far altro che ribadire con forza la nostra presenza: nonostante l'esclusione dalla Rsu noi non molleremo!

Saremo per voi una presenza costante, faremo sentire la nostra voce con comunicati, mail, sms e in tutti gli altri modi convenzionali e non!

Non possiamo alzare e sventolare bandiera bianca: ce lo chiedono con forza i 45 lavoratori che ci hanno votato, ce lo chiede con forza la nostra gente, ce lo chiede con forza la nostra storia e lo dobbiamo fare per la nostra dignità.

Un augurio, in conclusione, lo rivolgo sinceramente a tutta la nuova rappresentanza sindacale eletta in Assist.

C'è tanto da lavorare, ragazzi, in questi tre anni che avete d'avanti e noi della Uilcom saremo lì, dietro ogni angolo, dietro ogni position, dietro ogni porta, dietro ogni monitor, dietro ogni tastiera, dietro ogni cuffia a ricordarvi gli impegni presi con tutti i lavoratori in questi 20 giorni e poco più di campagna elettorale:

BUON LAVORO!


Con la Grinta di Sempre,


Gigi Mercogliano

venerdì 7 ottobre 2011

Stay hungry. Stay foolish...Ciao Steve!

Ciao Steve!


E alla fine se ne andato pure lui, Steve Jobs, il grande ideatore e fondatore della Apple che ha saputo con le sue idee rivoluzionare il mondo dell’informatica e della tecnologia.

Mi sono commosso, devo dire, pur non avendo mai avuto il piacere ovviamente di conoscere o incontrare di persona un simile personaggio e pur non avendo mai avuto tra le mani un iphone, quando ho saputo la notizia della morte di questo grande uomo del nostro tempo.

A dire il vero qualche prodotto Apple tra le mani l’ho avuto nella mia esperienza lavorativa.
Ricordo di aver imparato come si scrive un articolo usando un Pc Mac attraverso il programma Xpress quando ero un giovane praticante giornalista “abusivo” negli anni ’90 al Roma, il quotidiano che fu di Pinuccio Tatarella, altra brillante mente dei nostri tempi anch’Egli scomparso prematuramente a causa del cancro. Quindi, venendo ai nostri giorni, ho avuto modo di apprezzare un prodotto Apple, forse il più famoso prima del successo di iphone e ipad: un ipod, bellissimo, piccolo e avveniristico, sempre attuale nonostante sia Apple che altri competitors abbiano provveduto a creare nuovi e fantastici lettori di musica in formato digitale, di colore verde speranza.

Già, la speranza. Steve Jobs di speranza nella sua vita ne ha avuta tanta, ma proprio tanta davvero. Ribadisco, non ho mai seguito la vicenda umana e professionale di questo grande personaggio ma mi è bastato ieri per la prima volta ascoltare il suo discorso all’Università di Stanford nel giugno del 2005 dinanzi ad una folta platea di studenti laureandi, nel corso proprio della cerimonia della consegna delle pergamene ai nuovi “graduates”, per capire tante cose e sentire come se fosse un fratello maggiore conosciuto da sempre un uomo che, invece, non ho mai incontrato. Steve, nel suo discorso ai nuovi dottori dell’Università californiana, ci ha insegnato molto di più sulla vita e sui valori da avere a mente che non se avesse tenuto una lezione di informatica o di gestione manageriale. In quelle tre storie dai risvolti profondamente drammatici che hanno caratterizzato la sua esistenza, Egli con pacatezza e serenità si mette a nudo e ci fa comprendere come un uomo potente, ricco e famoso possa venire fuori dal nulla come è accaduto a lui e ci insegna ancor di più il valore della fede e quanto valga la forza di volontà in un uomo.

Tante cose mi hanno colpito di questo suo intervento che, d’ora in avanti, entra a far parte a pieno titolo della mia personale collezione di discorsi, frasi celebri e citazioni che utilizzo come punti di riferimento per la mia attività e, più in generale, per la mia vita.
Ma sono due le cose, oltre a quelle citate, che mi hanno impressionato.
Mi ha profondamente segnato il passaggio del suo intervento nel quale Egli spiega ai giovani laureati che si apprestano a diventare la nuova classe dirigente statunitense che il tempo a nostra disposizione su questa terra è poco, molto poco e noi tutti non dobbiamo sprecarlo a “vivere la vita di qualcunaltro”. La seconda cosa che mi è rimasta impressa è la frase conclusiva che racchiude in se tutto il suo testamento morale, che lascia non solo a chi come lui e come gli studenti di Stanford ha vissuto e aspira a vivere una vita manageriale. Egli, con quelle due esortazioni finali che suonano come un motto, parla all’umanità e ci dice: “Siate affamati. Siate folli”. Che cos’è in fina dei conti la vita se non una incomprensibile corsa verso una meta ignota a tutti? E, come l’atleta nella sua tensione al traguardo ha fame di successo e di energia per poter proseguire la sua corsa, così l’essere umano non deve fermarsi mai e tendere sempre più al raggiungimento dei propri traguardi avendo fame di vita e di novità, ed avendo in questo modo anche un po’ di sana follia. D’altro canto, come si dice, solo chi è veramente “scientemente folle” può davvero correre il rischio di cambiare il mondo.

Ulteriori parole sarebbero superflue. Lasciamo che sia proprio Steve a parlarci, come un mentore che da uno sconosciuto aldilà ci fa giungere forte e chiaro il suo messaggio: “Non mollate mai!”

Ciao Steve, quanto avrei voluto conoscerti per rubare un po’ della tua saggezza.
Ma oggi mi sento come se ti avessi conosciuto da sempre!

Con la Grinta di Sempre,
 
Gigi Mercogliano
                                                                    In Memory of Steve Jobs...
 

giovedì 14 luglio 2011

Sono andato a prendere un bel Thè nel Deserto...scusate per la prolungata assenza!

Ciao amici miei,

in queste ore di assenza prolungata e, per certi versi, anche un pò voluta mi sono regalato un bel Thè nel Deserto. Questo momento di pausa e di riflessione mi ha fatto capire tante cose e, a mente fredda, ho avuto modo di pensare pacatamente e giungere a conclusioni importanti.

Per prima cosa, voglio mandare a dire con forza alle "sirene" - che all'occorrenza si adoprano per ammaliare con il loro canto (non libero, in questi squallidi casi) Ulisse che lambisce le coste della loro isola deserta - che la nostra Itaca non si tocca e noi, orgogliosi come siamo, non fuggiamo miseramente da Essa soltanto perché i "proci si sarebbero voltati dall'altra parte". Chi fugge, chi non lotta, chi è vile e adotta comportamenti da vili - come nascondersi e non farsi vedere per paura dell'altrui giudizio - non merita la nostra stima, almeno la mia. Noi, orgogliosamente come gli "Argonauti", abbiamo fatto cantare il nostro Orfeo e il suo melodioso canto ha distratto le sirene e i proci in una rivisitazione moderna e metaforica della mitologica leggenda. Abbiamo scelto con dignità di restare legati all'albero maestro della nostra “Argo Navis” e, da poppa e prua, siamo rimasti fermi, abbiamo attraversato la tempesta e visto finalmente affogare proci e sirene ammaliatrici per la nausea loro provocata dalla nostra fredda indifferenza e dal nostro rinnovato sdegno.

Oggi veleggiamo fieri verso la nostra Itaca, la nostra "Terra promessa" sapendo che il Vello d'oro non lo troveremo lì. Ma che, allo stesso modo, quella è la nostra meta e dobbiamo ritornarci e presto. E credo che ben presto, molto presto, saremo nuovamente al comando di casa nostra.
Un'altra cosa che voglio condividere con gli amici ed i lavoratori che mi seguono attraverso il Blog mentecuorepassione è che la forza della squadra alla quale appartengo è appunto quella di essere una squadra e non l'espressione di un "solone di creta che si scioglie al primo sole di primavera". E queste, in definitiva, sono le armi che gli uomini veri utilizzano per superare i momenti difficili. E noi della "squadra" di momenti difficili ne abbiamo vissuti tanti insieme...anche quando qualcuno si è voltato fingendo di non accorgersi di noi!

In conclusione, abbandonando le metafore, la Uilcom oggi vive un momento importante.
Ad una settimana dal congresso straordinario che ripristinerà equilibri e ruoli nell’Organizzazione occorre riportare al centro i lavoratori. A partire dalle principali vertenze che seguiamo, come sempre, da protagonisti come Edenlandia e Trianon. Ma anche nei call center come Almaviva, Assist, Visiant, Gepin Contac, Telecontact center per non dimenticare ovviamente Vodafone, Wind, Tim e Telecom.
Ma anche nell'Industria, nei settori poligrafici, nel mondo dello Spettacolo e del Cinema, nella Rai e nelle emittenti radio e tv locali e new media network la Uilcom saprà essere presente, dal 18 luglio in avanti, per dire ai lavoratori ed alle aziende "Noi ci siamo e da protagonisti…come nostro solito!”

E questo, lasciatemelo dire, nonostante le sirene, i guastafeste, i falchi e i detrattori di ogni genere che, in questo settore come altrove, ahimè abbondano con quel sorriso sarcastico stampato in volto.

Ma, come si dice in questi casi, "risus abundat in ore stultorum". E noi della Uilcom, tutti insieme classe dirigente e base militante, questo lo sappiamo bene.

Con la Grinta di Sempre,

Gigi Mercogliano