APPELLO AL SINDACO DI NAPOLI, AL CAPO DEI VIGILI URBANI ED AL PREFETTO DELLA CITTA'
Rapine e aggressioni, degrado e assenza totale di servizi, abusi e soprusi: vivere in questa città, sempre più simile ad una jungla e non ad una metropoli evoluta e sicura del terzo millennio, è diventato davvero impossibile. Specialmente per chi vuole restare all'interno delle regole e provare, lavorando onestamente e rispettando le leggi, a vivere una dimensione di civiltà. Alcune zone di Napoli, in particolare, sono completamente abbandonate a se stesse e prive di ogni politica di controllo e di intervento da parte delle istituzioni. Una di queste è il Centro direzionale.
E' di ieri, infatti, l'ultima brutale aggressione ad una collega del Call center Almaviva all'isola F2, barbaramente malmenata da due animali che, vista la sua resistenza al tentativo di rapinarle la borsetta, l'hanno senza scrupoli colpita ripetutamente al volto.
I colleghi di Almaviva – le donne sono ovviamente le più esposte a questo tipo di indicenti, ma anche gli uomini sono stati in passato bersagli di rapine e aggressioni di ogni genere – non sono però i soli che, da lavoratori e cittadini di Napoli e della sua Provincia, denunciano da anni tramite sindacati e comitati sorti spontaneamente il degrado e lo stato di abbandono in cui verte il Centro direzionale della città.
Luogo di “affari economici” e centro nevralgico della politica regionale, il Centro direzionale - che nelle intenzioni di chi l'ha progettato e fortemente voluto doveva essere il fiore all'occhiello della città che lavora e produce - è invece tristemente finito con gli anni per diventare una pattumiera a cielo aperto, abbandonata dalle istituzioni e dalla politica. Chi come me frequenta da anni tutti i giorni questa zona sa bene che il primo problema è quello del parcheggio. Non esistono infatti strisce bianche sufficienti ad ospitare il grandissimo numero di autovetture che vi si riversano quotidianamente, ed il numero di posti complessivi riservati agli utenti che, gioco forza, sono costretti a dover mettere mano al portafogli sono insufficienti a contenere comunque la richiesta di parcheggio. Si è costretti, quindi, il più delle volte ad anticiparsi molto prima dell'inizio del proprio turno di lavoro per poter trovare posto nelle strisce blu, visto che la maggior parte degli utenti che ci lavora – parliamo ovviamente di impiegati e precari – non sono in grado di sostenere una spesa quotidiana molto esosa nelle aree di parcheggio chiuso ma non custodito gestite da Napolipark.
Ma non è sul problema parcheggi che qui si vuole porre l'accento.
Piuttosto, in questa sede, vogliamo fortemente stigmatizzare il comportamento delle istituzioni cittadine, in particolare del Comune e della Polizia Municipale. L'Amministrazione retta (si fa per dire!) dalla Sindaca Rosa Russo Iervolino ha infatti deciso da anni di attuare una politica di dissuasione all'utilizzo della propria vettura da parte di chi vive o si reca ogni giorno nella città di Napoli. Con questo, però, ha dimostrato di ignorare palesemente due cose. La prima: che, di pari passo alla istituzione delle ZTL ed alla politica di ganasce e strisce blu a sfinimento, i servizi di trasporto urbano gestiti dalla ANM e da Metronapoli non sono stati affatto potenziati, anzi sono insufficienti e molto spesso fatiscenti ed insicuri, nonostante i proclami sul rinnovo del parco automezzi.
La seconda: chi frequenta il Cdn per la maggiore è una popolazione fatta di precari ed impiegati, molti dei quali sono donne, che per ragioni economiche e di turni (soprattutto nei call center come Almaviva i turni spesso coincidono con le fasce tardo serali e, in certi casi, anche notturne!) non possono assolutamente fare a meno dell'automobile.
Da qui, ne scaturisce un secondo e più impellente problema che è quello del degrado e della sicurezza di chi vive il Centro direzionale. Il degrado è sotto gli occhi di tutti: se volessimo usare una metafora triste e amara, potremmo dire da operatori sindacali che la crisi delle cartiere in questo Paese non esiste, se si pensa alle tonnellate e tonnellate di carta sprecata dalla politica spendacciona ed incurante dell'ambiente, che ha praticamente ricoperto ogni centimetro dei muri del Cdn con le “facce” dei “politicanti” che, di volta in volta, si presentano alle elezioni.
A questo si aggiunga che nelle traverse periferiche del Cdn – quelle, in particolare, adiacenti la zona del vecchio mercato ortofrutticolo – si possono scorgere filamenti elettrici di ogni genere penzolare dalle pareti, con evidente rischio per tutti soprattutto per bambini e disabili.
Senza citare, in questa sede, il problema della viabilità stradale che, ad onor del vero, è una partita persa dalla Sindaca e della sua Giunta su tutto il territorio cittadino fin dal primo giorno di mandato. Napoli è infatti una città nella quale non esistono più strade percorribili e decenti: in certi luoghi, anche molto centrali della città come ad esempio la zona ospedaliera, il manto stradale è al collasso totale e bastano poche gocce d'acqua per aprire voragini vergognose, vere e proprie ferite mai rimarginate che rappresentano per ogni napoletano onesto uno schiaffo in pieno volto!
Ovviamente, il Centro direzionale è al primo posto nella penosa classifica delle zone ad alto rischio viabilità a causa dell'abbandono e del degrado.
Ma veniamo a ciò che più ci preme come urgenza e che è la nota “drammatica”, oltre che dolente, dalla quale siamo partiti e cioè l'impressionante aumento di rapine e furti.
Partiamo dal meno rischioso per la incolumità delle persone: i furti.
E' noto a tutti che il Centro direzionale, per come è strutturato e per i quartieri all'interno dei quali è ricompreso, è una zona ad altro rischio criminalità. Il problema meno serio, per quanto preoccupante, è quello dei furti delle autovetture. Sono centinaia le persone che ogni anno denunciano il furto del proprio veicolo a quattro ruote o del proprio ciclomotore. E la colpa è sempre delle istituzioni, ma questa volta bisogna tirare in causa anche le forze dell'Ordine, la Polizia e i Carabinieri.
Mi preme innanzitutto segnalare in questa sede che riteniamo molto scorretto il fatto che una lunga e corposa striscia di strada sia stata d'imperio sottratta dalla Polizia di Stato e riservata al commissariato di zona, il commissariato Vasto che ha sede nella zona adiacente la sede della Telecom all'isola F6, per il parcheggio “gratuito” delle auto dei “tutori dell'ordine”. C'è da notare, infatti, che l'alto numero di posti a loro riservato - che lascia pensare ad un presidio operativo dotato di uomini e mezzi sufficienti a controllare e presidiare l'intera zona, ivi compresa l'area del Cdn - non è giustificato poi dai dati che parlano di un sempre più crescente numero di scippi, rapine e furti che in questa sede stiamo denunciando. E questo per quel che compete alla Polizia. Ma anche qui dobbiamo registrare le latenze della Sindaca e del suo Capo dei Vigili Urbani Generale Sementa, proveniente dall'alto rango ufficiali dell'Arma dei Carabinieri. Tempo fa fui proprio io a segnalare alla commissione urbanistica di Palazzo San Giacomo - che risponde direttamente alla Sindaca ed esercita funzioni di controllo sull'operato del Corpo dei Vigili Urbani - il fatto che sarebbe stato un utile ed efficace gesto da parte dell'amministrazione cittadina quello di ripristinare il presidio fisso dei Vigili Urbani nel casotto a loro destinato all'ingresso del Cdn, visibile a tutti sulla destra in prossimità della fermata ANM per chi proviene dall'uscita Corso Malta della Tangenziale, che da anni porta le effigi del Comune e dei Vigili ma, ahimè, è costantemente in disuso. Mi fu risposto dal Presidente e dai consiglieri componenti la Commissione consiliare che non c'erano i soldi e gli uomini sufficienti per ripristinare quel “gabbiotto” di controllo che, quanto meno, fungerebbe se reso operativo da deterrente nei confronti dei malintenzionati.
Non mi pare di aver inteso finora che il Capo dei Vigili Urbani di Napoli abbia avvertito l'esigenza di ripristinare, nonostante il parere negativo della competente commissione consiliare, quel presidio di legalità e controllo. Nel contempo, però, pattuglie di "ausiliari del traffico" inondano il centro per multare e "ganasciare" i malcapitati cittadini ed i lavoratori che, gioco forza, spesso ricorrono alla sosta selvaggia in assenza di spazi idonei!
Ed eccoci arrivati al tristemente annunciato problema della incolumità delle persone.
Da tempo, l'assenza di controllo nella città ha letteralmente scatenato bande di animali spietati che aggrediscono senza pietà chiunque. Nello stesso momento in cui la collega di Almaviva ieri veniva aggredita da due bastardi, altri due infami armati di coltello pianificavano da qualche parte nella città la tentata aggressione che avrebbero messo in essere poco dopo a danno di un'altra collega della stessa azienda che, per sua fortuna, era in attesa nella sua macchina con le portiere chiuse in seconda fila che finisse il turno delle 13 nella speranza che qualche posto per la sua auto si liberasse in tempo per le 14, ora di inizio del suo turno di lavoro. I due infami, dopo essersi avvicinati all'auto ed aver provato invano a forzare la portiera, l'hanno minacciata ripetutamente, per fortuna senza riuscire ad aprire la vettura. La collega così se l'è cavata soltanto con un bel po' di spavento. Vorrei rivolgere alla Sindaca Iervolino ed al generale Sementa questa domanda: cosa sarebbe accaduto se quegli animali, armati di coltello, fossero riusciti a penetrare nell'auto della malcapitata?
Sono certo che entrambe le colleghe, in momenti diversi, hanno sporto denuncia al locale comando delle forze di Polizia ed hanno sollecitato l'azienda ad intervenire con le istituzioni. Ma a che serve tutto questo se poi nessuno interviene con posti di controllo e pattugliamenti e le scartoffie si accumulano soltanto sulle scrivanie senza produrre mai gli effetti sperati?
Voglio lanciare in ultima analisi un appello anche al Sig. Prefetto di Napoli Alessandro Pansa a nome di tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Centro direzionale di Napoli: noi ci svegliamo ogni mattina per affrontare con dignità la nostra condizione di lavoratori, molti dei quali precari, sicuramente tutti mal pagati e sfruttati, chi più chi meno, in questa jungla che è il lavoro nella nostra città. Ogni giorno, con tanta fatica, proviamo a vivere in questo reality dai toni drammatici che va in onda senza interruzioni pubblicitarie da sempre all'ombra del Vesuvio. Con tanta tenacia e tanto sacrificio, abbiamo scelto di restare qui, a casa nostra, dove siamo nati e dove ancora crediamo di poter crescere i nostri figli in un clima di civiltà e giustizia. E' vergognoso che i nostri sforzi siano letteralmente vanificati dal disinteresse delle istituzioni in materia di vivibilità della nostra città. E' scandaloso ancor di più, Signor Prefetto, che addirittura per lavorare dobbiamo mettere a rischio anche la nostra incolumità fisica per colpa del dilagare del fenomeno delinquenziale.
Le chiedo, quindi, a nome di tutti i lavoratori di Napoli ed, in particolare, a nome dei lavoratori del Centro direzionale, molti dei quali sono rappresentati dalla nostra Organizzazione sindacale e da vari comitati civici e da associazioni di categoria e delle imprese, di intervenire affinché in tutta la città di Napoli – e, per quel che più ci riguarda da vicino, al Centro Direzionale - sia garantita la sicurezza di chi esce da casa per andare a guadagnarsi onestamente e con il sudore della fronte il pane quotidiano!
Con la grinta di sempre,
Gigi Mercogliano
Dirigente sindacale
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