"...Io appartengo al guerriero in cui la vecchia Via si è unita a quella nuova..."

mercoledì 30 giugno 2010

LA UILCOM PRIMA ALLE ELEZIONI RSU NEL CENTRO DI PRODUZIONE RAI DI NAPOLI !



GRANDE VITTORIA DELLA UILCOM:

PRIMI ALLE ELEZIONI RSU ALLA RAI DI NAPOLI!


I lavoratori della Rai di Napoli, chiamati alle urne per eleggere i propri rappresentanti alle elezioni sindacali celebrate dopo ben 9 anni dall’ultimo rinnovo, premiano la Uilcom-Uil che, con ben 126 voti su poco più di 400 votanti, si impone come la prima forza sindacale nell’azienda televisiva del servizio pubblico di Stato.

Questo successo - consolidato da 3 Rsu e 1 Rls elette che fanno da sole maggioranza assoluta - giunge a pochi giorni dal voto espresso da altri lavoratori sull'accordo separato alla Fiat di Pomigliano D'Arco ed è da leggere come una concreta inversione di tendenza rispetto al passato, un chiaro segnale di discontinuità nel mondo della rappresentanza sindacale che vede le posizioni riformiste prevalere sempre più, nelle scelte dei lavoratori, rispetto alle posizioni massimaliste.

La Uilcom-Uil, infatti, conquista oltre il 10% di consensi in più rispetto al passato, mentre le forze della sinistra (CGIL e SNATER) arretrano dal complessivo 45% delle elezioni del 2003 all’attuale 41%, perdendo ben 4 punti in percentuale e ridimensionandosi in termini di Rsu ed Rls elette. Cresce, seppur di poco, la Cisl mentre calano Ugl ed altri sindacati autonomi.

Questo nuovo modo di fare sindacato viene premiato dai lavoratori che, a gran voce, chiedono al mondo sindacale ed alle relazioni sindacali di svoltare pagina, volenterosi di respirare aria nuova e vincere, insieme al sindacato, le nuove sfide dell’innovazione e del lavoro.

La Uilcom-Uil, in perfetta sintonia con la Uil, continuerà sulla strada del rilancio di un nuovo modello sindacale che, in Rai come altrove, riscuote sempre più consensi tra i lavoratori che guardano al futuro delle relazioni sindacali con rinnovato spirito e maggiore fiducia.

Adesso occorre lavorare insieme per rilanciare il centro di produzione Rai di Fuorigrotta affinché ritorni ad essere quel laboratorio di idee e progetti in grado di ridare fiato ad un settore, come quello della produzione televisiva e culturale, da tempo trascurato e lasciato a se stante.


La Segreteria Regionale Uilcom-Uil Campania

venerdì 25 giugno 2010

ESSERE D'ESEMPIO...NON E' UNA COSA PER TUTTI !

Il mio amico e collega Giorgio Barca, come sempre, rappresentra l'anima "sferzante" del sindacato in Almaviva e la spina del fianco per l'azienda.

Leggete quanto ha scritto ed inviato a tutti via mail poco fa...come sempre, ricevo e pubblico volentiri sul mio blog i suoi "appunti" e le sue "note" sul "malcostume sindacale"...mi rendo conto che il coraggio e la dignità non sono virtù di casa ovunque, di questi tempi.

SEGUE MAIL DI GIORGIO BARCA

In questi giorni si sta molto parlando della vertenza Fiat di Somigliano. I lavoratori e il sindacato sono stati accusati di fare lo sciopero mentre gioca la nazionale o di mettersi in malattia la domenica quando ci sono le partite. Arrivati a questo punto, oggi più che mai il sindacato e noi Rsu dobbiamo dare l'esempio. Ma nella nostra Azienda purtroppo è sempre una storia a parte e, mio malgrado, devo registrare che ieri al fischio di inizio alle ore 16 i miei colleghi che erano in turno serale si sono dileguati oppure - fatto ancora più grave - si sono seduti "comodamente" in poltrona al 21 piano con la dirigenza in permesso sindacale a "godersi" la partita, mentre i colleghi per vedere la partita hanno dovuto usufruire di 2 ore di Rol !

Noi della Uilcom - dalla svolta di Febbraio, quando abbiamo deciso di tornare a lavorare assiduamente fra i colleghi (parlo per me perché la mia collega lo ha sempre fatto) per stare comunque in mezzo a voi con tutti i problemi che ci sono e affrontarli giorno per giorno e non fare piu' le ronde - stiamo cercando di cambiare quello che è stato il sindacato in questi anni nella nostra azienda.

Ieri ero in turno e non ho visto la partita come ha fatto anche domenica il mio collega Max Siragusa perché è soprattutto in questi momenti che si vede la responsabilità di un sindacato serio. D'altronde, noi sindacalisti siamo eletti da voi ma non per sfruttare dei privilegi. Quindi, da lavoratori come voi senza nessuna cosa che ci renda da voi diversi, o prendiamo rol o ferie per vedere la partita oppure, da persone civili e rispettose delle regole, non approfittiamo del "privilegio" del permesso sindacale per vedere la partita a vostro discapito (peraltro in compagnia "di chi sapete voi" !!!!!)....ma questo, purtroppo, non tutti i "sindacalisti eletti" se lo vogliono far entrare nella testa (!!)...forse pensano di essere stati eletti a Strasburgo o alla Camera!!!!!
 
Questa la mail di Giorgio. Ai lavoratori qualcuno ieri durante la partita ha inviato col suo comportamento (e qualcunaltro col suo colpevole silenzio!) questo messaggio che non potrebbe essere meglio espresso:
 
LAVORATORI:
 

SALVIAMO IL TEATRO TRIANON E I SUOI LAVORATORI!



COMUNICATO SINDACALE


lunedì 28 giugno, incontro pubblico

dei lavoratori del teatro Trianon Viviani

Lunedì 28 giugno prossimo, alle ore 12 precise, si terrà nel Trianon Viviani un incontro con i lavoratori che illustreranno lo stato della crisi del teatro pubblico di piazza Vincenzo Calenda a Forcella e le ultime iniziative istituzionali e sindacali messe in campo.

Questo appuntamento si tiene alla vigilia dell’estrema convocazione dell’assemblea dei soci, costituita da Regione e Provincia, ai sensi della legge che richiede l’approvazione del bilancio consuntivo del 2009 entro il 29 giugno. Nel caso che anche questa assemblea andasse deserta, come si è registrato nelle ultime due convocazioni, il teatro dovrà avviare le procedure di fallimento e il licenziamento dei dipendenti, mentre si prospetterà la privatizzazione gratuita dell’immobile.

All’incontro dei lavoratori del Trianon Viviani, che sono in assemblea permanente da quattro mesi, sono stati invitati rappresentanti istituzionali e sindacali, nonché commercianti del quartiere.


venerdì 18 giugno 2010

DRAMMATICO CONTO ALLA ROVESCIA AL TRIANON VIVIANI DI NAPOLI



Comunicato sindacale dei lavoratori


del teatro pubblico Trianon Viviani


Drammatico conto alla rovescia al Trianon Viviani.

Il 29 giugno prossimo è il termine ultimo di legge per l’approvazione del bilancio consuntivo del 2009, ma l’assemblea dei soci, convocata proprio per questo adempimento, è già andata due volte deserta.

«È un adempimento puramente burocratico, visto che non comporta nuove obbligazioni finanziarie – denunciano allarmati i lavoratori del teatro – in assenza però del quale il 30 giugno gli amministratori dovranno forzosamente portare i libri contabili in tribunale e avviare irreversibilmente l’istanza di fallimento».

Di qui l’ulteriore protesta di dispiegare uno striscione sulla facciata del teatro in piazza Vincenzo Calenda a Forcella, sul quale è scritto «Svendesi teatro pubblico. Vero affare! Per contatti: Regione e Provincia». I lavoratori, da quattro mesi in assemblea permanente, lo avevano predisposto da varie settimane, ma non lo avevano mai esposto per un atto di fiducia nella risoluzione della crisi finanziaria da parte dei soci (la Regione e la Provincia).

«Con quasi quattromila abbonati siamo il primo teatro pubblico – affermano stupefatti i dipendenti, vivamente preoccupati per il loro posto di lavoro – e proprio quando dovremmo dare vita alla stagione del centenario – il Trianon fu inaugurato nel 1911 da Vincenzo Scarpetta con Miseria e nobiltà – sembra che, nei tagli indiscriminati alla cultura, si voglia distruggere proprio un’importante pezzo della storia teatrale di Napoli e un suo riconosciuto centro produttivo».

«Nel mondo dello spettacolo sappiamo bene che la chiusura di un teatro è sempre un atto difficilmente reversibile» riflettono i lavoratori, che si rivolgono quindi alla Regione e alla Provincia: «Rivolgiamo un pressante e accorato appello ai presidenti Stefano Caldoro e Luigi Cesaro perché approvino subito il bilancio del teatro e ci mettano in condizione di avviare la programmazione della nuova stagione, nelle more della redazione di un piano industriale di rilancio».

Questo è il comunicato dei lavoratori del Trianon Viviani, Teatro del Popolo di Forcella. Già, del Popolo. Peccato però che, al di là delle belle parole e delle invenzioni di marketing che pure hanno un certo effetto, alla fine delle cose del "Popolo" nessuno se ne frega. Non se ne frega fino in fondo l'opinione pubblica che, indignazione a parte, continua a elemosinare dalla politica prebende di ogni tipo. Non se ne fregano i media, sempre più asserviti al potere e a tutto ciò che consente loro di restare a galla in un mondo sempre più competitivo. Non se ne frega, in ultima analisi, la politica sempre più impegnata nel "gioco delle parti" a scaricare la colpa del proprio immobilismo alla coalizione opposta, in perfetto stile italiano, applicando la più elementare e la più italiana delle abitudini: lo scaricabarile!

E sì, perchè di scaricabarile si tratta, non di altro, nella vicenda del Trianon Viviani, così come in tante altre vicende attuali e non nelle quali la politica giustifica il propio disimpegno addossando le responsabilità "a chi c'era prima". E, se è pu vero che "chi c'era prima", nel caso della Campania, ha devastato e depredato una Regione lasciando buchi da centinaia e centinai di milioni di euro in eredità "a chi ci sta adesso", è pur vero che a farne le spese di questo gioco perverso ed infinito sono sempre i più deboli, i meno tuteleti, i più indifesi: i cittadini e, tra questi, i lavoratori, gli invalidi, i pensionati, gli studenti e i precari di ogni specie.

Cosa volete che gliene importi ad una elegante "sognora" come la Marcegaglia, presidentessa di Confindustria se, ad esempio, dal prossimo semestre ad un invalido con percentuale pari al 75% che percepiva la sonora cifra di 130 euro di assegno di sostegno al reddito, verrà sospesa definitivamente tale erogazione per effeto della manovra economica di Tremonti -"necessaria per far fronte alla crisi" - che ha innalzato all'85% il limite per poter richiedere e beneficiare dei sostegni al reddito per invalidi? Nulla, tanto per una come la Marcegaglia 130 euro non sono nulla davvero! E quindi, in funzione di ciò, la Confidustria approva la scelta del Governo di tagliare i servizi al sociale per fare cassa per far fronte all'emergenza, l'importante è non tagliare i soldi alle imprese come la Fiat che da sempre beneficia dei soldi pubblici per la cassa integrazione.

Della stessa filosofia è la "non risposta" che la politica di Caldoro fornisce al Trianon Viviani ed alle 10 famiglie dei rispettivi lavoratori che tra meno di 10 giorni, se nessuno si muoverà concretamente, andranno in mezzo ad una strada. Così come la Marcegaglia, il silenzio di Caldoro risuona come una tremenda condanna. Ci si limita a indicare i responsabili: "quelli che c'erano prima di noi". Ormai la politica è questo, incapace di trovare soluzioni indica con grande prontezza i responsabili, e questo è quanto.

E, a differenza della Fiat che ha beneficiato e beneficia ancora di miliardi pubblici per la cassa integrazione, i lavoratori del Trianon, appartenenti all sfera della cultura, non beneficerebbero di questo ammortizzatore sociale perchè in quel segmento di mercato non è prevista. Ma si sa, in questo paese la cultura è un fatto irrisorio, nessuno se ne frega!

Gigi Mercogliano

giovedì 10 giugno 2010

PROSEGUE L'AGITAZIONE DEI LAVORATORI DEL TEATRO TRIANON VIVIANI



Prosegue la crisi del Teatro Trianon Viviani di Napoli, Teatro del Popolo di Forcella.
Sulla vicenda grava come un macigno l'assenza di risposte da parte della Regione e della Provincia che, in quanto titolari delle quote azionarie della società, latitano da settimane pur essendo state destinatarie entrambe ,nelle persone dei loro presidenti Caldoro e Cesaro, di richieste ufficiali da parte delle OO.SS. di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl e UILCOM-UIL che, in nome dei lavoratori del Teatro, hanno richiesto l'apertura urgente di un tavolo di confronto per trovare soluzioni rapide e certe al problema.

Sullo sfondo resta la preoccupzione per il destino dei 10 lavoratori del Teatro di Forcella e delle loro famiglie che rischiano seriamente il posto di lavoro e la perdita delle loro professionalità acquisite sul campo. Allo stesso modo, il disinteresse delle istituzioni preposte dimostra quanto la cultura della legalità e, con essa, la cultura del recupero delle aree sociali disagiate e degradate quale è Forcella, siano in effetti soltanto argomenti utili alla produzione dei messaggi e degli slogan mediatici elettorali. La realtà è che il mantenimento di un avanposto di legalità e cultura quale è il Teatro Trianon per Forcella e per Napoli tutta non è argomento di interesse per chi ha a cuore altro tipo di interessi.

Stamane altro incontro con i lavoratori al termine del quale l'assemblea, aperta in modo "permanente" da ormai quattro mesi, ha diffuso il seguente comunicato.

Comunicato stampa sindacale unitario



Trianon Viviani, «verso il fallimento?», la denuncia dei lavoratori e dei sindacati
 
«Il Trianon Viviani è prossimo alla chiusura, anche mediante il fallimento, e dieci lavoratori con le loro famiglie sono a rischio».


Questa la denuncia dei dipendenti del teatro del popolo di Forcella, prima struttura pubblica per numero di abbonati, riuniti da quattro mesi in assemblea permanente.

«Sappiamo che la residua liquidità è ormai esaurita – motivano allarmati i lavoratori con le organizzazioni sindacali di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil – mentre la programmazione della nuova stagione teatrale, da presentare a breve, è ferma perché il cda non riesce a dialogare con i due soci, cioè la Regione e la Provincia».

Intanto, mentre si approssima la scadenza del 30 giugno, termine ultimo per l’approvazione del bilancio, tutte le assemblee dei soci convocate dopo le elezioni regionali sono andate deserte.

«Il rischio serio – denunciano con preoccupazione i sindacati – è che fra pochi giorni, con la conclusione degli spettacoli ospitati del Fringe festival e la mancanza di prospettiva di continuità produttiva, il Trianon Viviani chiuda non per la pausa estiva ma in modo definitivo e irreversibile, visto che in questi quattro mesi né da via Santa Lucia né da piazza Matteotti abbiamo avuto una risposta alle tante lettere che abbiamo scritto per denunciare la crisi finanziaria e sollecitare un intervento risolutivo per scongiurare il blocco delle attività e considerati pure i rumors dell’ambiente politico – che i fatti rendono ogni giorno di più realistici – che parlano sempre più insistentemente della volontà politica di non impedire il fallimento del teatro».

Le organizzazioni sindacali si sono, quindi, attivate per investire del problema tutti gli attori istituzionali e preparano una serie di iniziative pubbliche di informazione e solidarietà.

giovedì 3 giugno 2010

TRIANON VIVIANI, ASSEMBLEA OGGI IN TEATRO CON I LAVORATORI: COMUNICATO DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DI CATEGORIA




Prosegue la vertenza dei lavoratori del Teatro Trianon Viviani di Napoli, Teatro del Popolo.
Oggi ho partecipato in rappresentanza della segreteria regionale della Uilcom-Uil Campania all'ennesimo incontro con i lavoratori in "assemblea permanente" ormai da mesi.

La situazione è grave e le OO.SS., insieme alle Rsa del Teatro, hanno espresso in un comunicato la loro forte preoccupazione per il persistere di uno stato di assenza di scelte e decisioni da parte di chi dovrebbe intervenire e risolvere con inteventi concreti e atti politici chiari la situazione di crisi derivante dall'esposizione debitoria.

Qui di seguito pubblico il comunicato firmato da Slc-Cgil, Fistel-Cisl e UILCOM-UIL. 


Al Presidente della Regione Campania

On. Stefano Caldoro

Al Presidente della Provincia di Napoli

On. Luigi Cesaro

 
Alle OO.SS. CGIL – CISL – UIL

e p.c. Al Presidente del CdA

della Trianon Viviani S.p.A.


In data 3 giugno 2010, presso il teatro Trianon Viviani “ Teatro del Popolo” di Napoli con i lavoratori in assemblea permanente, si sono riunite le Segreterie Regionali e Territoriali di Napoli di SLC- CGIL, FISTEL – CISL, UILCOM – UIL che unitamente alle RSA hanno affrontato la delicata vertenza del Teatro di Forcella.

I lavoratori e le RSA hanno espresso la loro viva preoccupazione per il perdurare di una crisi, che va avanti ormai da mesi, per la quale manca una risposta risolutiva e definitiva alla pesante situazione finanziaria da parte della Regione e della Provincia, titolari delle quote societarie.

Dal canto loro le OO.SS. esprimono forte preoccupazione per la mancata convocazione di un tavolo di confronto ufficiale, che faccia seguito alla richiesta unitaria d’incontro indirizzata il 18 maggio u.s. dalle stesse al Presidente della Regione Campania Caldoro e al Presidente della Provincia di Napoli Cesaro.

Sullo sfondo, resta allarmante la situazione in cui versa l’Azienda, impossibilitata a procedere alla programmazione della prossima stagione teatrale, visto il perdurare dell’assenza di risposte risolutive sull’esposizione debitoria, cosa questa molto grave, perché pregiudicherebbe seriamente non solo le rappresentazioni teatrali in quanto tali, ma il futuro stesso del teatro e dei suoi lavoratori.

In ultimo, resta forte il monito lanciato dal CdA nel corso delle ultime due settimane sulla eventualità di non poter garantire a breve gli stipendi ai lavoratori.

Alla luce di quanto esposto le OO.SS. e le RSA chiedono ai destinatari in indirizzo di convocare con urgenza un tavolo di confronto ufficiale nel quale si possa affrontare con volontà risolutoria la vertenza del Teatro Trianon Viviani.

Allo stesso modo le OO.SS. e le RSA chiedono alle Confederazioni CGIL – CISL –UIL di intervenire con forza presso le istituzioni per l’attivazione di un tavolo congiunto.


Segreterie Regionali e Territoriali di Napoli




SLC -CGIL
FISTEL – CISL
UILCOM - UIL