"...Io appartengo al guerriero in cui la vecchia Via si è unita a quella nuova..."

venerdì 30 aprile 2010

NUOVO COMUNICATO DELLA RSU ALMAVIVA CONTACT NAPOLI

Pubblico sul mio Blog il comunicato della Rsu Almaviva Contact Napoli a seguito della riunione odierna

COMUNICATO AI LAVORATORI

In data odierna si è tenuto un incontro tra Direzione aziendale ed RSU in cui si è avviata la discussione del piano ferie estivo. La Direzione aziendale ha manifestato la necessità di una pianificazione possibilmente anticipata anche delle richieste di astensione facoltativa nell’ottica di garantire un piano ferie il più possibile favorevole alle esigenze dei lavoratori.

La RSU ha ribadito alla Direzione aziendale la necessità di migliorare la fruizione delle ferie nel periodo estivo onde evitare fenomeni di malcontento che potrebbero generare situazioni di “difficile gestione”. A tal proposito la Direzione aziendale si è riproposta di fornire il piano ferie definitivo entro il giorno 11 maggio 2010.

Relativamente alla richiesta della RSU di una eventuale miglioria della turnistica, la Direzione aziendale ha garantito che nei prossimi quindici giorni saranno effettuate delle variazioni (tra cui l’ uscita anticipata alle 22.00 su Vo 190) che saranno prontamente vagliate e comunicate alla RSU.

Infine la Direzione aziendale ha comunicato che nei prossimi giorni saranno effettuati ulteriori spostamenti dalla commessa FW-Pre dovuti ad ulteriori cali di attività, a tal proposito la RSU ha manifestato forte disappunto sulla modalità di gestione e di comunicazione degli stessi spostamenti ai lavoratori.


Napoli, 30.04.2010                                                        RSU Almaviva Contact Napoli

mercoledì 28 aprile 2010

LETTERA APERTA AI LAVORATORI DI ALMAVIVA NAPOLI

Ai lavoratori di Almaviva Napoli


Cari amici e colleghi,

come sapete di recente si sono svolte in azienda le elezioni per il rinnovo della rappresentanza sindacale unitaria. Per la terza volta consecutiva sono stato candidato e, come sempre, ho avuto il vostro sostegno incondizionato del quale vi ringrazio ancora una volta.

L'azienda Almaviva ha significato molto per me. Innanzitutto, mi ha dato dignità come lavoratore e, per chi come noi vive in questo drammatico contesto sociale dove il lavoro è la conseguenza dell'intervento interessato di qualcuno, è già tanto essere riuscito con le proprie sole forze e senza l'intervento di nessuno ad ottenere un contratto di lavoro onesto.

Ma Almaviva, già dai tempi della vecchia Cos.Med, ha rappresentato per me una palestra di vita ed un vero e proprio banco di prova su cui ho costruito, giorno dopo giorno, il mio impegno sociale nel Sindacato per la tutela dei diritti e la difesa dei bisogni.

Tutto quello che ho fatto dal 2000 ad oggi, però, lo devo principalmente alla lealtà di quanti tra voi hanno deciso di sostenermi fin dal primo momento, credendo in me incondizionatamente e seguendomi senza batter ciglio in questa difficile sfida che viviamo ogni giorno insieme: quella di restare in piedi con dignità in un mondo, quello dei call center, nel quale la dignità spesso è calpestata e i diritti finiscono con l'essere considerati secondari rispetto ai doveri.

Dal primo giorno, ho capito che il sindacato, così come la politica, è un mondo complesso e contorto, a volte inutile nel suo fine primario. Penso anche, però, che se non ci fosse questo “carrozzone sgangherato” che è il sindacato, oggi in Italia le aziende e con esse i governi farebbero davvero quello che vogliono dei lavoratori. Questa complessità del sindacato, in perfetta sintonia con la politica, dal baso verso l'alto produce invidie e gelosie e queste spesso si traducono nella paralisi dell'azione sindacale. Su questa falsa riga, ho lavorato in questi dieci anni avendo da un lato la stima, l'affetto e il sostegno di chi mi ha sostenuto incondizionatamente. Dall'altro, ho purtroppo ricevuto e ricevo tutt'oggi la mia dose quotidiana di odio e inimicizia, e non solo da parte degli “avversari”. Ma ho messo in conto anche questo. Il problema è che la bravura e la capacità, in un contesto di competitività quale è quello del sindacato, sono viste male da chi è incapace e per niente bravo. Ma a me non frega nulla e vado avanti fiero del fatto che attorno a me, nonostante tutto, è rimasto un nutrito gruppo di amici e colleghi ai quali non importa se sono in azienda tra le postazioni a girare e rigirare continuamente: quello che conta per questi amici è che appena alzano il telefono io sono sempre a loro disposizione e, negli eventi che contano veramente e non nelle “passerelle” per i corridoi io ci sono sempre stato, ci sono oggi e sempre ci sarò!

Come tutti sapete, nell'ottobre 2008 in seguito ad un accordo sindacale nazionale col gruppo Almaviva, l'azienda assegnò tre distacchi nazionali alle tre principali organizzazioni sindacali, due delle quali – tra queste la Uilcom – decisero di attribuirli alla Campania. Da quella data, sono impegnato costantemente in altri contesti aziendali e la mia presenza in azienda è sempre più rara. Poco dopo, per far posto a Carmen Caliendo – che, proprio in quel periodo, decise di venire in casa nostra, in Uilcom, lasciando la sua precedete sigla sindacale - decisi di dimettermi da Rsu affinché Carmen potesse avere la dignità che meritava al tavolo del confronto locale con l'azienda. Ho conservato, però, da quel momento in poi la carica di Coordinatore nazionale dell'Azienda Almaviva Italia, incarico che mantengo tutt'ora. Nonostante tutto questo, alle ultime elezioni ho riscosso comunque un notevole successo personale che, unito al dato individuale di molti altri amici candidati con me nella lista Uilcom, ha permesso alla nostra Organizzazione di essere sempre e comunque una realtà di forza nel centro di Napoli.

Oggi, come allora, c'è la necessità di riconoscere il giusto ruolo a chi ha lavorato e lavora costantemente per portare alta nel call center la nostra bandiera. Ed un dirigente consapevole e responsabile deve avere la maturità di comprendere tutto ciò nei tempi giusti.

E' per questo che ho deciso di ripetere oggi per Massimo Siragusa la stessa operazione fatta per Caliendo nel 2008. Massimo ha già dimostrato di essere una persona leale e di saper fare un passo indietro per gli interessi dell'Organizzazione e noi non abbiamo bisogno di egoisti accentratori che vedono il sindacato solo come utile a se stessi, ed in funzione di ciò lavorano per accrescere il proprio “fagotto personale”, ma necessitiamo invece di uomini e donne che, al di là del numero di consensi personali potenzialmente espressi, siano in grado di riassumere in loro il binomio della volontà e del sacrificio. E mi pare che la pattuglia Uilcom in Almaviva oggi rispecchi in pieno queste caratteristiche.

Oggi come allora - come faccio quotidianamente dall'ottobre del 2008 - posso continuare a rappresentare con dignità tutte le istanze di chi mi ha votato e mi vota da dieci anni incondizionatamente e lo posso fare ancor di più adesso, visto il ruolo di maggiore rilievo ed importanza che ho nella Uilcom Campania ed a livello nazionale. Anzi, proprio perché ho una consolidata esperienza che mi consente di guardare anche oltre al call center, posso più di ieri essere al fianco di tutti coloro che mi seguono e che in ogni caso si sentono sempre e comunque rappresentanti da me.

Di recente, sulla scorta dell'entusiasmo per il lavoro che svolgo per Almaviva e per le altre aziende che seguo nel settore delle Telecomunicazioni, dello Spettacolo e dei Servizi in generale ho creato un blog. Il mio blog – che vi invito a voler consultare quale utile strumento di informazione, insieme a Fecebook - è registrato con un nome che è tutto un programma:

http://mentecuorepassione.blogspot.com

Ho voluto fortemente questo nome per caratterizzare una pagina personale sul web perché il mio modo di agire è fatto di mente, quindi cervello e intelligenza; di cuore, che è grande ma tanto grande e di passione, che è la marcia in più che metto in tutte le cose che faccio e che mi permette di essere sempre e comunque una passo avanti rispetto agli altri.

Su queste basi, non servono più parole. Contano invece i rapporti umani e la voglia di andare avanti con volontà e coraggio in questa sfida continua che è il mestiere della rappresentanza sindacale che ho “scelto” di fare non per opportunità ma per la passione che ho per la Politica!

Con la grinta di sempre,

Gigi Mercogliano

mercoledì 21 aprile 2010

VERTENZA CONVERSA: VENERDI' 23 DALLE 10 PRESIDIO DI PROTESTA DINANZI ALLA REGIONE CAMPANIA CON I LAVORATORI



Riporto qui di seguito il comunicato stampa con il quale il segretario generale della Uilcom-Campania, Massimo Taglialatela, annuncia l'adesione della nostra Organizzazione sindacale alla manifestazione/presidio di protesta organizzata dai lavoratori di Conversa Srl società in liquidazione dinanzi alla Regione Campania a Santa Lucia per venerdì 23 dalle 10.00 del mattino che prevederà, tra gli altri, la partecipazione e la presenza di alcuni politici locali di recente neo eletti o riconfermati nell'assemblea regionale campana.

UILCOM-UIL CAMPANIA

C O M U N I C A T O S T A M P A



CRISI CONVERSA, EX GRUPPO VOICITY HOLDING.

TAGLIALATELA, UILCOM-UIL CAMPANIA: VENERDI' DINANZI ALLA REGIONE AL FIANCO DEI LAVORATORI PER LO SBLOCCO DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI

“La vicenda dei lavoratori di Conversa è una vergogna per questo Paese e per questa Regione, una profonda lacerazione nel mondo del lavoro, una brutta storia che mette a nudo i pericoli a cui sono esposti i lavoratori italiani ed in particolare del Sud e che denota scarso senso del dovere da parte delle istituzioni e della politica tutta”.

Sono queste le dure parole con le quali Massimo Taglialatela, Segretario generale della Uilcom-Uil Campania, annuncia una manifestazione di protesta dinanzi alla Regione Campania a Santa Lucia per venerdì 23 aprile dalle 10 in poi per protestare contro lo stato delle cose che vede, a tutt'oggi, oltre 140 famiglie senza stipendio dal mese di novembre 2009 e da tre mesi in attesa dell'erogazione da parte della Regione dell'assegno di cassa integrazione in deroga, il cui accordo è stato siglato all'inizio del 2010.

“La vicenda di Conversa – ricorda Taglialatela – prende le mosse dalle speculazioni finanziarie che hanno determinato lo smantellamento di un’azienda come la Omnianetwork, che ha usufruito prima di fondi per il sostegno all’occupazione e poi, con un banale “gioco” di cessioni di partecipazioni societarie, il 15 settembre del 2009 si è liberata dall’oggi al domani dei suoi debiti e dei suoi circa 2500 dipendenti su scala nazionale, cedendo tutto alla Alba Rental srl, a sua volta ceduta un mese dopo al gruppo Voicity Holding. Quindi, con il più classico dei giochetti in stile 'scatole cinesi', si è arrivati fino alla liquidazione di tutte le società ed alla chiusura dei siti, con la conseguente perdita di posti di lavoro che in Campania ha riguardato i lavoratori di Casalnuovo, in Provincia di Napoli e di Vitulazio in Provincia di Caserta. Come Uilcom – conclude Taglialatela – fin da subito abbiamo affiancato i lavoratori con azioni sindacali e con il supporto del nostro ufficio legale. Venerdì abbiamo invitato al presidio con i lavoratori dinanzi alla sede del Palazzo del Governo regionale alcuni politici di entrambi gli schieramenti, al fine di portare al neo eletto presidente Caldoro con maggiore forza l'istanza di aiuto di questi ragazzi che da mesi attendono invano una risposta certa dalla politica che, ahimè, tarda ad arrivare!”

Napoli, 21/03/2010       L'Ufficio Stampa

venerdì 16 aprile 2010

La mia risposta alle domande del collega Norberto Gallo sul futuro della sinistra a Napoli ed in Campania lanciate sul sito "napolionline.org"



Le domande poste dal collega Norberto Gallo sul sito http://www.napolionline.org sono quanto mai opportune e spingono tutti coloro che come me, a vario titolo, si sentono liberi di esprimere pareri ed opinioni ad intervenire sull'argomento.


Non mi perdo, quindi, in prolusioni mentali e paranoiche tipiche di “certa sinistra” ed arrivo subito al dunque: il Partito Democratico è un contenitore vuoto, disarticolato tra le sue molteplici posizioni ed inconcludente, all'interno del quale si è trovato soltanto il giusto equilibrio di “poltrone” tra quel che restava delle due vecchie nomenclature provenienti dai Ds e dalla Margherita. Già, perché alcuni (tanti per la verità) si sono affrettati a “migrare altrove” per tempo. E' il caso di Bruno Cesario e Pasquale Sommese, tanto per fare qualche nome. Ma non dimentichiamo che pezzi importanti e meno conosciuti alle cronache locali lasciano continuamente il partito giorno dopo giorno sui singoli territori. E non soltanto, come nel caso dei due esponenti citati, per ragioni evidenti di opportunismo politico. Ma anche e soprattutto perché questo partito ha fallito clamorosamente nel suo progetto iniziale di darsi un'identità chiara e di raccogliere l'eredità politica dei due storici movimenti che lo avevano fondato soltanto tre anni or sono. Il caso della Campania, in questa chiave di lettura, assume una rilevanza ancor più netta. Non è soltanto la cattiva gestione della tristemente nota vicenda dei rifiuti ad aver causato una rottura tra l'elettorato di riferimento ed il contenitore spurio ed apolitico che è oggi il Pd, sia a livello locale che nazionale. Il fatto concreto è che questo è un partito senz'anima e senza una linea politica. Manca di unità, non esiste un governo riconosciuto da tutti a partire dal vertice, arrivando fino alla base. C'è approssimazione politica su tutto e quando ci si aspetta una risposta coerente dalla classe dirigente questa tarda ad arrivare o non arriva per niente. E' il caso delle divergenze che vi sono state sulle tematiche relative ai temi etici che hanno provocato evidenti fratture durante tutto il periodo delle segreterie di Veltroni e Franceschini. E' il caso delle polemiche sulle alleanza politiche che il partito avrebbe o meno dovuto ricercare a livello nazionale, prima fra tutte quella con l'Idv di Di Pietro. Ma anche quando si è discusso su come organizzare il partito sul territorio si è vista la debole coesione tra le due anime fondatrici prevalere sulla ragionevolezza. Ed ecco le primarie farsa consumate col veto incrociato su questo o quel candidato (vedi la vicenda Pannella) o con il susseguirsi di fuoriuscite eccellenti come quella di Rutelli che, a dire di molti, è soltanto la punta di iceberg che pescherà molto in profondità tra i delusi e porterà ben presto ad una convergenza con Casini.

Detto ciò, il caso della Campania, come detto, si inserisce perfettamente in una logica di veti incrociati e potentati che - incapaci di produrre iniziativa politica concreta - si sono dati battaglia sul territorio solo per la supremazia elettorale e corporativistica della propria componente attraverso affermazioni personali di tutto rispetto di questo o quel candidato all'europarlamento nel giungo giugno scorso, o di questo o quel consigliere regionale alle ultime elezioni di qualche settimana fa. Ed anche in questo frangente Antonio Bassolino non ha mancato di far contare ancora se stesso e i suoi, riuscendo alle europee del 2009 a far confluire quasi tutto il partito sul nome del suo principale delfino politico, Andrea Cozzolino. E, ultimi in ordine di tempo, riuscendo a far entrare in consiglio regionale Antonio Marciano e Angela Cortese, altri suoi due storici “peones” che lo seguono praticamente dai tempi delle prime esperienze a Palazzo San Giacomo.

Sullo sfondo il “prode” Enzo De Luca che, suo malgrado, provando a mettere insieme i cocci di un partito totalmente assente dal punto di vista della proposta politica è comunque, almeno in parte, riuscito a “ritrovare la piazza e i suoi militanti” ed ha provato a dare un senso strettamente politico ad una campagna elettorale che nessuno, tranne i consiglieri uscenti ed aspiranti tali, voleva fare convintamente, se non col solo scopo di racimolare un po' di preferenze qua e la in giro per la regione ad uso e consumo strettamente personale.

Alla prima domanda del collega, quindi, rispondo che è principalmente colpa del Pd e non soltanto della vicenda rifiuti se quella presunta “astensione di sinistra” da lui citata è stata l'elettorato mancante che non va più a votare, determinando così la sconfitta.

Se, in conclusione, vi siano o meno possibilità di convincere quegli elettori - che il collega Gallo ritiene di ascrivere comunque in un'area vicina alla sinistra – a tornare alle urne per votare Pd, bhè, questo sta solo al Pd stesso.

A cominciare dai prossimi appuntamenti, primo su tutti la riorganizzazione del partito in provincia e a Napoli. In un intervista a La Repubblica di qualche giorno fa un veterano del partito spiega come si sia diventati “troppo salottieri”e che ora “sarà difficile recuperare il rapporto con i cittadini.

Se il Pd sarà davvero capace di aprirsi a tutti quegli ambienti esterni al partito che un tempo ne erano però la linfa vitale – penso, in particolare, al mondo del lavoro ed alla città che vive i problemi quotidiani veri e che non dibatte sulle mostre di pittura o sulle nuove tendenze culturali, argomenti tipici invece dei salotti, ma parla del pane quotidiano e della fatica – allora forse qualcosa si potrà recuperare.

E' ovvio, d'altro canto, anche un fatto ed è corretto qui ricordarlo: adesso chi governa ha un altro colore ed una storia diversa ed è giusto pensare che i vincitori debbano poter fare la loro parte. Questo, solo per dovere di cronaca ed imparzialità. Ed anche per un altro motivo: non pensi il Pd di scatenare la solita “crociata propagandistica anti-berlusconiana” anche su Caldoro. Questo è il tempo del governo del “fare”, per chi è al governo. Ma anche dell'opposizione del “credere per ricostruire”, per chi è all'opposizione. Pensare di contrapporsi a Caldoro sempre e comunque soltanto in nome di quell'imprimatur divino nel quale crede “certa sinistra”, che quando governa va tutto bene ma se al governo ci sono gli altri è tutto sbagliato, significherebbe finire l'opera di distruzione di un'eredità politica iniziata da Bassolino dieci anni fa.

Che il Pd si metta al lavoro sulla proposta politica e sul rinnovamento della classe dirigente partendo dall'esterno e abbandono la demagogia e l'effimero dei salotti. Solo così, forse, riuscirà ad uscire dalle secche.

Ma il cammino è molto lungo, sia per gli uni che per gli altri. Staremo a vedere.

Con la grinta di sempre,

Gigi Mercogliano

venerdì 9 aprile 2010

EMERGENZA CRIMINALITA' AL CENTRO DIREZIONALE DI NAPOLI

APPELLO AL SINDACO DI NAPOLI, AL CAPO DEI VIGILI URBANI ED AL PREFETTO DELLA CITTA'

Rapine e aggressioni, degrado e assenza totale di servizi, abusi e soprusi: vivere in questa città, sempre più simile ad una jungla e non ad una metropoli evoluta e sicura del terzo millennio, è diventato davvero impossibile. Specialmente per chi vuole restare all'interno delle regole e provare, lavorando onestamente e rispettando le leggi, a vivere una dimensione di civiltà. Alcune zone di Napoli, in particolare, sono completamente abbandonate a se stesse e prive di ogni politica di controllo e di intervento da parte delle istituzioni. Una di queste è il Centro direzionale.

E' di ieri, infatti, l'ultima brutale aggressione ad una collega del Call center Almaviva all'isola F2, barbaramente malmenata da due animali che, vista la sua resistenza al tentativo di rapinarle la borsetta, l'hanno senza scrupoli colpita ripetutamente al volto.

I colleghi di Almaviva – le donne sono ovviamente le più esposte a questo tipo di indicenti, ma anche gli uomini sono stati in passato bersagli di rapine e aggressioni di ogni genere – non sono però i soli che, da lavoratori e cittadini di Napoli e della sua Provincia, denunciano da anni tramite sindacati e comitati sorti spontaneamente il degrado e lo stato di abbandono in cui verte il Centro direzionale della città.

Luogo di “affari economici” e centro nevralgico della politica regionale, il Centro direzionale - che nelle intenzioni di chi l'ha progettato e fortemente voluto doveva essere il fiore all'occhiello della città che lavora e produce - è invece tristemente finito con gli anni per diventare una pattumiera a cielo aperto, abbandonata dalle istituzioni e dalla politica. Chi come me frequenta da anni tutti i giorni questa zona sa bene che il primo problema è quello del parcheggio. Non esistono infatti strisce bianche sufficienti ad ospitare il grandissimo numero di autovetture che vi si riversano quotidianamente, ed il numero di posti complessivi riservati agli utenti che, gioco forza, sono costretti a dover mettere mano al portafogli sono insufficienti a contenere comunque la richiesta di parcheggio. Si è costretti, quindi, il più delle volte ad anticiparsi molto prima dell'inizio del proprio turno di lavoro per poter trovare posto nelle strisce blu, visto che la maggior parte degli utenti che ci lavora – parliamo ovviamente di impiegati e precari – non sono in grado di sostenere una spesa quotidiana molto esosa nelle aree di parcheggio chiuso ma non custodito gestite da Napolipark.

Ma non è sul problema parcheggi che qui si vuole porre l'accento.
Piuttosto, in questa sede, vogliamo fortemente stigmatizzare il comportamento delle istituzioni cittadine, in particolare del Comune e della Polizia Municipale. L'Amministrazione retta (si fa per dire!) dalla Sindaca Rosa Russo Iervolino ha infatti deciso da anni di attuare una politica di dissuasione all'utilizzo della propria vettura da parte di chi vive o si reca ogni giorno nella città di Napoli. Con questo, però, ha dimostrato di ignorare palesemente due cose. La prima: che, di pari passo alla istituzione delle ZTL ed alla politica di ganasce e strisce blu a sfinimento, i servizi di trasporto urbano gestiti dalla ANM e da Metronapoli non sono stati affatto potenziati, anzi sono insufficienti e molto spesso fatiscenti ed insicuri, nonostante i proclami sul rinnovo del parco automezzi.

La seconda: chi frequenta il Cdn per la maggiore è una popolazione fatta di precari ed impiegati, molti dei quali sono donne, che per ragioni economiche e di turni (soprattutto nei call center come Almaviva i turni spesso coincidono con le fasce tardo serali e, in certi casi, anche notturne!) non possono assolutamente fare a meno dell'automobile.

Da qui, ne scaturisce un secondo e più impellente problema che è quello del degrado e della sicurezza di chi vive il Centro direzionale. Il degrado è sotto gli occhi di tutti: se volessimo usare una metafora triste e amara, potremmo dire da operatori sindacali che la crisi delle cartiere in questo Paese non esiste, se si pensa alle tonnellate e tonnellate di carta sprecata dalla politica spendacciona ed incurante dell'ambiente, che ha praticamente ricoperto ogni centimetro dei muri del Cdn con le “facce” dei “politicanti” che, di volta in volta, si presentano alle elezioni.

A questo si aggiunga che nelle traverse periferiche del Cdn – quelle, in particolare, adiacenti la zona del vecchio mercato ortofrutticolo – si possono scorgere filamenti elettrici di ogni genere penzolare dalle pareti, con evidente rischio per tutti soprattutto per bambini e disabili.
Senza citare, in questa sede, il problema della viabilità stradale che, ad onor del vero, è una partita persa dalla Sindaca e della sua Giunta su tutto il territorio cittadino fin dal primo giorno di mandato. Napoli è infatti una città nella quale non esistono più strade percorribili e decenti: in certi luoghi, anche molto centrali della città come ad esempio la zona ospedaliera, il manto stradale è al collasso totale e bastano poche gocce d'acqua per aprire voragini vergognose, vere e proprie ferite mai rimarginate che rappresentano per ogni napoletano onesto uno schiaffo in pieno volto!
Ovviamente, il Centro direzionale è al primo posto nella penosa classifica delle zone ad alto rischio viabilità a causa dell'abbandono e del degrado.

Ma veniamo a ciò che più ci preme come urgenza e che è la nota “drammatica”, oltre che dolente, dalla quale siamo partiti e cioè l'impressionante aumento di rapine e furti.

Partiamo dal meno rischioso per la incolumità delle persone: i furti.
E' noto a tutti che il Centro direzionale, per come è strutturato e per i quartieri all'interno dei quali è ricompreso, è una zona ad altro rischio criminalità. Il problema meno serio, per quanto preoccupante, è quello dei furti delle autovetture. Sono centinaia le persone che ogni anno denunciano il furto del proprio veicolo a quattro ruote o del proprio ciclomotore. E la colpa è sempre delle istituzioni, ma questa volta bisogna tirare in causa anche le forze dell'Ordine, la Polizia e i Carabinieri.

Mi preme innanzitutto segnalare in questa sede che riteniamo molto scorretto il fatto che una lunga e corposa striscia di strada sia stata d'imperio sottratta dalla Polizia di Stato e riservata al commissariato di zona, il commissariato Vasto che ha sede nella zona adiacente la sede della Telecom all'isola F6, per il parcheggio “gratuito” delle auto dei “tutori dell'ordine”. C'è da notare, infatti, che l'alto numero di posti a loro riservato - che lascia pensare ad un presidio operativo dotato di uomini e mezzi sufficienti a controllare e presidiare l'intera zona, ivi compresa l'area del Cdn - non è giustificato poi dai dati che parlano di un sempre più crescente numero di scippi, rapine e furti che in questa sede stiamo denunciando. E questo per quel che compete alla Polizia. Ma anche qui dobbiamo registrare le latenze della Sindaca e del suo Capo dei Vigili Urbani Generale Sementa, proveniente dall'alto rango ufficiali dell'Arma dei Carabinieri. Tempo fa fui proprio io a segnalare alla commissione urbanistica di Palazzo San Giacomo - che risponde direttamente alla Sindaca ed esercita funzioni di controllo sull'operato del Corpo dei Vigili Urbani - il fatto che sarebbe stato un utile ed efficace gesto da parte dell'amministrazione cittadina quello di ripristinare il presidio fisso dei Vigili Urbani nel casotto a loro destinato all'ingresso del Cdn, visibile a tutti sulla destra in prossimità della fermata ANM per chi proviene dall'uscita Corso Malta della Tangenziale, che da anni porta le effigi del Comune e dei Vigili ma, ahimè, è costantemente in disuso. Mi fu risposto dal Presidente e dai consiglieri componenti la Commissione consiliare che non c'erano i soldi e gli uomini sufficienti per ripristinare quel “gabbiotto” di controllo che, quanto meno, fungerebbe se reso operativo da deterrente nei confronti dei malintenzionati.
Non mi pare di aver inteso finora che il Capo dei Vigili Urbani di Napoli abbia avvertito l'esigenza di ripristinare, nonostante il parere negativo della competente commissione consiliare, quel presidio di legalità e controllo. Nel contempo, però, pattuglie di "ausiliari del traffico" inondano il centro per multare e "ganasciare" i malcapitati cittadini ed i lavoratori che, gioco forza, spesso ricorrono alla sosta selvaggia in assenza di spazi idonei!

Ed eccoci arrivati al tristemente annunciato problema della incolumità delle persone.

Da tempo, l'assenza di controllo nella città ha letteralmente scatenato bande di animali spietati che aggrediscono senza pietà chiunque. Nello stesso momento in cui la collega di Almaviva ieri veniva aggredita da due bastardi, altri due infami armati di coltello pianificavano da qualche parte nella città la tentata aggressione che avrebbero messo in essere poco dopo a danno di un'altra collega della stessa azienda che, per sua fortuna, era in attesa nella sua macchina con le portiere chiuse in seconda fila che finisse il turno delle 13 nella speranza che qualche posto per la sua auto si liberasse in tempo per le 14, ora di inizio del suo turno di lavoro. I due infami, dopo essersi avvicinati all'auto ed aver provato invano a forzare la portiera, l'hanno minacciata ripetutamente, per fortuna senza riuscire ad aprire la vettura. La collega così se l'è cavata soltanto con un bel po' di spavento. Vorrei rivolgere alla Sindaca Iervolino ed al generale Sementa questa domanda: cosa sarebbe accaduto se quegli animali, armati di coltello, fossero riusciti a penetrare nell'auto della malcapitata?

Sono certo che entrambe le colleghe, in momenti diversi, hanno sporto denuncia al locale comando delle forze di Polizia ed hanno sollecitato l'azienda ad intervenire con le istituzioni. Ma a che serve tutto questo se poi nessuno interviene con posti di controllo e pattugliamenti e le scartoffie si accumulano soltanto sulle scrivanie senza produrre mai gli effetti sperati?

Voglio lanciare in ultima analisi un appello anche al Sig. Prefetto di Napoli Alessandro Pansa a nome di tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Centro direzionale di Napoli: noi ci svegliamo ogni mattina per affrontare con dignità la nostra condizione di lavoratori, molti dei quali precari, sicuramente tutti mal pagati e sfruttati, chi più chi meno, in questa jungla che è il lavoro nella nostra città. Ogni giorno, con tanta fatica, proviamo a vivere in questo reality dai toni drammatici che va in onda senza interruzioni pubblicitarie da sempre all'ombra del Vesuvio. Con tanta tenacia e tanto sacrificio, abbiamo scelto di restare qui, a casa nostra, dove siamo nati e dove ancora crediamo di poter crescere i nostri figli in un clima di civiltà e giustizia. E' vergognoso che i nostri sforzi siano letteralmente vanificati dal disinteresse delle istituzioni in materia di vivibilità della nostra città. E' scandaloso ancor di più, Signor Prefetto, che addirittura per lavorare dobbiamo mettere a rischio anche la nostra incolumità fisica per colpa del dilagare del fenomeno delinquenziale.

Le chiedo, quindi, a nome di tutti i lavoratori di Napoli ed, in particolare, a nome dei lavoratori del Centro direzionale, molti dei quali sono rappresentati dalla nostra Organizzazione sindacale e da vari comitati civici e da associazioni di categoria e delle imprese, di intervenire affinché in tutta la città di Napoli – e, per quel che più ci riguarda da vicino, al Centro Direzionale - sia garantita la sicurezza di chi esce da casa per andare a guadagnarsi onestamente e con il sudore della fronte il pane quotidiano!

Con la grinta di sempre,


Gigi Mercogliano

Dirigente sindacale

giovedì 1 aprile 2010

Incontro con Almaviva del 30 marzo 2010




Riporto integralmente sul mio Blog la mail girata poco fa da Giorgio Barca sull'incontro avuto ieri con Almaviva

Cari amici,

ieri si è svolto un incontro con Almaviva e la Rsu eletta alle scorse elezioni di febbraio. Per la UILCOM erano presenti oltre a me i colleghi Carmen Caliendo e Gigi Mercogliano.

Nel corso dell'incontro abbiamo trattato alcune cose importanti:

1. l'azienda ha comunicato che per i lavoratori di Napoli che abbiano una competenza specifica in materia informatica ed in particolar modo siano competenti su JAVA la Almaviva SpA, azienda capofila del Gruppo, sta selezionando profili tecnici per un apprendistato di 24 mesi a Roma, nella sede centrale del Gruppo, alla luce di un allargamento e potenziamento del settore tecnico.

L'azienda a Napoli ha deciso di aprire queste selezioni anche agli interinali, poichè tra questi ci sono alcuni che rispecchiano i requisiti richiesti.

2. l'azienda ha riferito che in seguito alla Legge 236 la Regione coofinanzierà alcuni importanti progetti di formazione su Napoli per Team leader e per Fastweb. Verso la metà di aprile ci si incontrerà con la direzione per definire meglio modalità e tempi per la formazione.

3. è che anche alla luce dello sviluppo complessivo dell'azienda sul territorio nazionale, Almaviva ha comunicato alla Rsu che intende proseguire nel confronto con le Istituzioni campane al fine di trovare soluzioni idonee per la nuova sede nell'ottica di portare a compimento le partite delle nuove assunzioni di interinali (stabilizzazioni) e del rilancio complessivo del centro di Napoli.

4. verrà discusso e siglato l'accordo per la monetizzazione di rol ed ex festività in un incontro che si terrà il prossimo 7 aprile presso la direzione aziendale. Successivamente discuteremo in un ulteriore incontro la cui data è da definire della corretta fruizione di Ferie e Rol e l'azienda si è sbilanciata dichiarandosi disponibile a discutere in tempi rapidi e con largo anticipo rispetto agli anni precedenti del Piano ferie per l'estate che, quindi, stando alla disponibilità aziendale potrebbe essere anticipato sensibilmente rispetto agli anni passati. Staremo a vedere.

Con l'occasione, vi invito a voler continuare a segnalare a Gigi Mercogliano eventuali mancanze aziendali o denunce su comportamenti vari fuori dalle regole perchè, oltre a denunciarli prontamente all'azienda, daremo spazio alle vostre segnalazioni sul blog di Gigi all'indirizzo http://mentecuorepassione.blogspot.com/ che vi invittiamo a visitare e consultare sempre più.

Giorgio Barca
Rsu Almaviva Contact

UILCOM-UIL Campania