"...Io appartengo al guerriero in cui la vecchia Via si è unita a quella nuova..."

mercoledì 29 settembre 2010

MENO FISCO PER IL LAVORO, PIU' LAVORO PER L'ITALIA: CISL E UIL IN PIAZZA A ROMA IL 9 OTTOBRE!


Mentre tutti si domandano che fine abbia fatto la politica italiana, troppo impegnata ad inseguire le "offshore" di Fini, le "damigelle" di Berlusconi offerte in "omaggio" di recente a Gheddafi e le cucine della Tulliani e attendendo sempre invano qualcuno che ha fatto del "NO" a tutto e a tutti il proprio credo spacciandosi così per "finto rivoluzionario" e carpendo la buona fede di tanti lavoratori onesti, c'è chi nonostante tutto ha ancora voglia di rappresentare il disagio di questo paese e di portare in piazza la "proposta" più che la "protesta".

"Meno Fisco per il Lavoro e più Lavoro per l'Italia" è lo slogan di alto impatto mediatico che CISL e UIL, insieme, proveranno a tradurre in proposte concrete dal palco della manifestazione unitaria che si terrà a Roma in Piazza del Popolo sabato 9 ottobre alle ore 10.30.

Dopo aver trascorso l'estate ad osservare come i media hanno provato, a volte purtroppo riuscendoci, a monopolizzare la cronaca "gossippara" - solitamente terreno fertile di vip e veline di ogni genere - con la "triste" e vergognosa storia tipicamente italiana del buttare fango addosso all'avversario politico del momento e dopo aver preso atto che, in assenza di una politica vera e che faccia sentire con forza la propria voce, gli industriali di questo paese ne approfittano immediatamente per fare "i pocri comodi loro", Bonanni e Angeletti, segretari generali di CISL e UIL hanno compreso che dovevano da subito occupare lo spazio lasciato libero dalla politica per caratterizzare e riempire di contenuti un autunno molto caldo che, altrimenti, sarebbe stato appannaggio dell'ennesimo teatrino italiano della vaquità e del nulla eterno.

Fisco e lavoro sono argomenti che devono essere messi in cima alla lista dell'agenda politica italiana. Parlare di fisco suggerendo, anzi, chiedendo a gran voce che il cuneo fiscale sulle imprese sia ridotto se non addirittura del tutto abolito e, nel contempo, chiedere che finalmente si intervenga in maniera concreta sulla pressione fiscale sul lavoro dipendente, sulle buste paga dei lavoratori, significa vedere con gli occhi di chi li vive i reali problemi del paese. Oggi il problema della politica è proprio questo: non riesce a vedere con gli occhi della gente, non riesce a ragionare con le tasche delle famiglie, non fa i conti con le pensioni basse degli anziani e con i disagi che i tagli alle pubbliche amministrazioni, specialmente al Sud, creano ai più bisognosi.
E non serve, in questo frangente, agitare gli stemmi di partito o fare ricorso soltanto allo strumento, seppur indispensabile, dello sciopero: per incidere davvero nel cambiamento, anzi, per determinarlo occorrono proposte e riforme. Come quelle che devono portare il Governo a comprendere che i salari da lavoro dipendente e i redditi da pensione devono essere sostenuti anche con incentivi alle famiglie, specialmente quelle con figli o con disabili, quelle monoreddito o quelle nelle quali il capo famiglia è un pensionato e i figli sono ancora alla ricerca di una prima occupazione. E questo tipo di famiglie sono la maggioranza del paese. Quel paese che non è distante anni luce dal cuore della politica: basta affacciarsi al balcone di Palazzo San Giacomo o Palazzo Santa Lucia (per quel che riguarda Napoli e la Campania, sedi rispettivamente dell'amministrazione comunale e regionale) per vedere che il paese arranca, fa fatica a far quadrare i conti, stenta e a volte si arrende, rinunciando piuttosto che perseguendo il miglioramento della propria vita e il diritto ad avere diritti. Cisl e Uil questo lo hanno capito da tempo.

Il 9 saremo a Roma con gli striscioni e le bandiere del popolo della Uilcom al fianco di Angeletti, il nostro segretario generale, per portare la testimonianza della nostra categoria all'interno della quale forse si avverte maggiormete il bisogno di una politica fiscale in grado di restituire un pò di fiato ai tanti precari, part time, lap e apprendisti che la popolano, specialemente nei call center. Ma anche ai tanti cassintegrati, lavoratori in mobilità o ex lavoratori che, a fronte della chiusura della propria azienda, non hanno nemmeno avuto accesso agli ammortizzatori sociali. Un esercito di giovani - in certi casi anche di tanti meno giovani - che con stenti e sacrifici in una città "perduta" come Napoli ancora insistono a volersi "guadagnare il pane quotidiano" onestamente, piuttosto che cedere alle lusinghe della camorra che sono visibili senza messaggi occulti ad ogni angolo di strada. Noi, con la nostra "militanza", proviamo a dare a questi giovani una speranza.
Il sindacato sta provando a fare la sua parte. La politica ritorni a fare la sua.

"NON ILLUDETECI PIU'!

E' questo lo slogan che porteremo il 9 ottobre in Piazza del Popolo, a Roma, in nome dei tanti precari dei call center di Napoli e Provicia e della regione Campania ma anche in nome di tutti quei lavoratori degli altri settori che rappresentiamo come lo Spettacolo, la Produzione culturale, l'Ippica, i cartai e cartotecnici e i poligrafici, l'industria cinematografica e i quotidiani e le agenzie di stampa che ricadono nel nostro settore.


Con la Grinta di Sempre,

Gigi Mercogliano

clicca sul link per vedere li spot della manifestazione su UILWEBTV:

martedì 14 settembre 2010

GIUSTIZIA PER GLI “EX SOMMINISTRATI TIM”: SI APRE LA STAGIONE DELLE VERTENZE SUL LAVORO PRECARIO


Il Tribunale di Napoli, sezione Lavoro, ha emesso un'importantissima sentenza che impone all'azienda Telecom Italia SpA il reintegro nel posto di lavoro con assunzione a tempo indeterminato di centinaia di lavoratori interinali ex TIM impegnati per anni fino al 2008 e poi non più rinnovati, praticamente licenziati, per effetto di un accordo con le OO.SS. che prevedeva l'assunzione di soli 300 dei 900 interinali totali a quella data ancora impegnati sul servizio.

Questa è una sentenza che giudicare importante è riduttivo. Innanzitutto come UILCOM ci sentiamo soddisfatti - come ha affermato il nostro segretario generale Massimo Taglialatela a mezzo stampa - perchè in quella circostanza da soli spingemmo affinchè l'azienda inserisse nell'accordo per la stabilizzazione un percosso che portasse gradualmente e secondo il criterio dell'anzianità storica contrattuale all'assunzione di tutti i 900 lavoratori e non soltanto, come poi è avvenuto, di una esigua parte di essi (circa 300 su ben 900 precari!). In secondo luogo, la sentenza apre le porte ad una stagione vertenziale in centinaia di call center dove le aziende camuffano il lavoro a tempo indeterminato, quello cioè senza soluzione di continuità, con l'esigenza di ricorre al lavoro interinale per coprire i cosiddetti 'picchi di traffico' che invece sono una costante soprattutto su quei servizi dove il cliente principale effettua campagne promozionali (canvas) in ogni momento dell'anno e la qualità da fornire nelle perfomance è sempre maggiore. Ne sanno qualcosa le miglialia di lavoratori in-bound dei call center in outsourcing...a buon intenditor, poche parole!

In questa stagione autunnale alle porte il "calore" sindacale non mancherà a farsi avvertire anche a basse temperature metereologiche: la stagione sindacale che ci apprestiamo a vivere, infatti, non sarà rovente soltanto per la crisi economica e sociale, oltre che politica, che è sotto gli occhi di tutti. Nei call center, infatti, e più in generale nel mondo del precariato e delle lotte sindacali ci apprestiamo a vivere molti sconvolgimenti e grandi fase vertenziali e, come sempre, come UILCOM saremo in prima linea per difendere i diritti e salvaguardare i più esposti.

Non è facile restare "in piedi in prima linea", spesso soli con la nostra ferma volontà di andare avanti.
I risultati però, anche se in ritadro, arrivano e si vedono e sono "fatti e non parole".

E i fatti, in questo caso le sentenze, ci danno pienamente ragione!

Con la Grinta di Sempre,

Gigi Mercogliano