"...Io appartengo al guerriero in cui la vecchia Via si è unita a quella nuova..."

giovedì 10 giugno 2010

PROSEGUE L'AGITAZIONE DEI LAVORATORI DEL TEATRO TRIANON VIVIANI



Prosegue la crisi del Teatro Trianon Viviani di Napoli, Teatro del Popolo di Forcella.
Sulla vicenda grava come un macigno l'assenza di risposte da parte della Regione e della Provincia che, in quanto titolari delle quote azionarie della società, latitano da settimane pur essendo state destinatarie entrambe ,nelle persone dei loro presidenti Caldoro e Cesaro, di richieste ufficiali da parte delle OO.SS. di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl e UILCOM-UIL che, in nome dei lavoratori del Teatro, hanno richiesto l'apertura urgente di un tavolo di confronto per trovare soluzioni rapide e certe al problema.

Sullo sfondo resta la preoccupzione per il destino dei 10 lavoratori del Teatro di Forcella e delle loro famiglie che rischiano seriamente il posto di lavoro e la perdita delle loro professionalità acquisite sul campo. Allo stesso modo, il disinteresse delle istituzioni preposte dimostra quanto la cultura della legalità e, con essa, la cultura del recupero delle aree sociali disagiate e degradate quale è Forcella, siano in effetti soltanto argomenti utili alla produzione dei messaggi e degli slogan mediatici elettorali. La realtà è che il mantenimento di un avanposto di legalità e cultura quale è il Teatro Trianon per Forcella e per Napoli tutta non è argomento di interesse per chi ha a cuore altro tipo di interessi.

Stamane altro incontro con i lavoratori al termine del quale l'assemblea, aperta in modo "permanente" da ormai quattro mesi, ha diffuso il seguente comunicato.

Comunicato stampa sindacale unitario



Trianon Viviani, «verso il fallimento?», la denuncia dei lavoratori e dei sindacati
 
«Il Trianon Viviani è prossimo alla chiusura, anche mediante il fallimento, e dieci lavoratori con le loro famiglie sono a rischio».


Questa la denuncia dei dipendenti del teatro del popolo di Forcella, prima struttura pubblica per numero di abbonati, riuniti da quattro mesi in assemblea permanente.

«Sappiamo che la residua liquidità è ormai esaurita – motivano allarmati i lavoratori con le organizzazioni sindacali di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil – mentre la programmazione della nuova stagione teatrale, da presentare a breve, è ferma perché il cda non riesce a dialogare con i due soci, cioè la Regione e la Provincia».

Intanto, mentre si approssima la scadenza del 30 giugno, termine ultimo per l’approvazione del bilancio, tutte le assemblee dei soci convocate dopo le elezioni regionali sono andate deserte.

«Il rischio serio – denunciano con preoccupazione i sindacati – è che fra pochi giorni, con la conclusione degli spettacoli ospitati del Fringe festival e la mancanza di prospettiva di continuità produttiva, il Trianon Viviani chiuda non per la pausa estiva ma in modo definitivo e irreversibile, visto che in questi quattro mesi né da via Santa Lucia né da piazza Matteotti abbiamo avuto una risposta alle tante lettere che abbiamo scritto per denunciare la crisi finanziaria e sollecitare un intervento risolutivo per scongiurare il blocco delle attività e considerati pure i rumors dell’ambiente politico – che i fatti rendono ogni giorno di più realistici – che parlano sempre più insistentemente della volontà politica di non impedire il fallimento del teatro».

Le organizzazioni sindacali si sono, quindi, attivate per investire del problema tutti gli attori istituzionali e preparano una serie di iniziative pubbliche di informazione e solidarietà.

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